Inquadramento Storico del Complesso Monumentale

I lavori per le opere di restauro e rifunzionalizzazione dell’edificio di via G. Capponi n. 7-9 a Firenze hanno avuto una lunga gestazione sia per la complessa articolazione delle strutture sia per la scoperta in corso d’opera di superfici pittoriche decorate.

Il complesso monumentale definito “Palazzina dei Servi” è situato nell’area compressa fra il Convento della SS. Annunziata, d’impianto trecentesco, e il Giardino dei Semplici, ossia l’attuale Orto Botanico dell’Università degli Studi di Firenze, progettato dal Tribolo alla metà del Cinquecento ed ampiamente rimaneggiato nei secoli successivi comportando modifiche alle stesse strutture architettoniche. La sua storia viene dunque ad intrecciarsi a quella di queste due storiche istituzioni, seppur l’edificio, nato come annesso al convento, nel 1810 venga trasformato in stile neo-classico dall’architetto Luigi De Cambray Digny per adattarlo alla nuova sede vescovile.

Con l’annessione della Toscana al Regno d’Italia, la parte nord del convento della SS. Annunziata ed il Giardino dei Semplici passarono alla gestione comunale, mentre nel periodo di Firenze Capitale la “Palazzina dei Servi” venne occupata dallo Stato per l’uso del Ministero della Guerra. Dopo che il palazzo fu abbandonato dal Ministero della Guerra, negli anni Settanta dell’Ottocento i locali della palazzina accolsero i laboratori di Chimica, di Fisica e di Fisiologia con le relative aule di lezione e il Museo Nazionale di Antropologia.

Per iniziativa di Ugo Schiff, fondatore della moderna struttura accademica della Chimica fiorentina, si procedette all’ampliamento della Palazzina per una più moderna sistemazione dei laboratori di Chimica ed una nuova forma di sperimentazione didattica. I lavori in corso d’opera, finalizzati alla riconversione d’uso decisa con il progetto di adattamento a Dipartimento di Storia delle Arti e dello Spettacolo, mirano a conservare ogni traccia di questa ricca stratigrafia storica, restituendo dignità a tutto il complesso architettonico.

Interventi di Recupero degli Ambienti Interni e dei Prospetti Esterni

Nei vani del palazzo si constata la presenza di un’ampia gamma di materiali con funzione decorativa e costruttiva: serramenti, cassettonati lignei e soffitti ad incannucciato; elementi metallici e vitrei; materiali lapidei naturali (principalmente marmo e pietra serena) e artificiali (malta cementizia, stucco); decorazioni pittorica e intonaco.

Il recupero di tutti questi elementi caratterizzanti consentirà di restituire una visione organica agli spazi architettonici, recuperando l’unitarietà di lettura dei corridoi, del vestibolo e dello Scalone Monumentale.

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