Sarà ‘tricolore‘ il restauro del tetto della Basilica della Natività di Betlemme, luogo di culto tra i più visitati al mondo perché al suo interno è contenuta la Grotta dove, secondo la tradizione, sarebbe nato Gesù. Nei giorni scorsi infatti l’impresa di Prato “Piacenti Spa” ha firmato a Betlemme, in Cisgiordania, il contratto per l’assegnazione dei lavori di restauro per la copertura lignea e le finestre della Basilica, recentemente nominata Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Alla cerimonia di firma del contratto, come riporta l’Ansa, hanno partecipato il Primo Ministro dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Rami Hamdallah, il Custode di Terra Santa Padre Pierbattista Pizzaballa, insieme agli alti rappresentanti del Patriarcato Ortodosso ed Armeno, e a Giammarco Piacenti in rappresentanza della ditta italiana, vincitrice della gara d’appalto tra altre 12 aziende. Il contratto fa parte della prima fase di un progetto di restauro complessivo del valore di oltre 25 milioni di dollari.
I lavori si sono resi necessari per i danni provocati dalle infiltrazioni d’acqua piovana dal tetto al legno sottostante, alle pareti, alle colonne e ai mosaici della struttura. La copertura in piombo risale al 1400. Il restauro consisterà nel sostituire le parti rovinate del tetto e nel consolidare la restante struttura. L’intervento sarà particolarmente delicato, “perché il tetto ha la funzione di unire le pareti, tramite le capriate, con un sistema antisismico di catene di contenimento”, come spiega all’Ansa Giammarco Piacenti della ditta toscana.
Dietro i lavori di restauro si ‘celano’ le ricerche di un articolato team, sempre italiano, costituito da esperti delle Università di Ferrara, Napoli II, Siena e Roma “La Sapienza”, nato sotto l’ala del Consorzio Ferrara Ricerche e coordinato da Claudio Alessandri, Professore ordinario di Scienza delle costruzioni del Dipartimento di Ingegneria e delegato del Rettore per l’edilizia dell’Università di Ferrara. Questo gruppo di studio ha compiuto da settembre 2010 a gennaio 2011 gli studi preliminari e preparatori necessari all’elaborazione del progetto di restauro, producendo un rapporto approfondito sullo stato di conservazione dell’intero edificio e una serie di linee guida e raccomandazioni tecniche ad uso di chi avrebbe realizzato gli interventi di restauro.
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