Ecco le prime immagini del cantiere interno alla Basilica della Natività di Betlemme, che da anni vede impegnata una ditta italiana, la toscana “Piacenti”, in un’operazione di recupero complessivo che rappresenta, come afferma l’arcivescovo Pier Battista Pizzaballa, già Custode di Terra Santa, «un incoraggiante momento di collaborazione ecumenica».
L’intervento è infatti finanziato da diverse realtà religiose, impegnate a restituire l’edificio al suo originario splendore. Da poco la basilica è stata liberata dai ponteggi esterni e dalle gru, ma è l’interno che sta rivelando il suo patrimonio storico e artistico. «Per cinque anni – osserva Marcello Piacenti che dirige i lavori -, abbiamo tenuto il cantiere aperto 24 ore al giorno, restituendo alla originaria bellezza la volta, con il soffitto in legno, i preziosi mosaici, prima anneriti e illeggibili e ora le colonne, alcune delle quali già rivelano lucentezza e maestosità».
Adesso è il momento della pavimentazione: gli scavi stanno portando alla luce le diverse stratificazioni prodotte dalle distruzioni e ricostruzioni che si sono verificate nei secoli. Un lavoro lungo e certosino che porterà via ancora molti mesi.
Nel frattempo a Gerusalemme l’archeologo francescano Eugenio Alliata ha annunciato l’imminente apertura, il 27 giugno, della nuova sezione del Terrae Sanctae Museum, una vasta area espositiva in cui si troveranno documenti e testimonianze della Gerusalemme del tempo di Gesù. Un’opera complessiva che ha richiesto dieci anni di lavoro.
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