Il tempio di Nettuno di Paestum subirà un intervento di restyling. L’intervento di restauro del tempio greco più famoso e meglio conservato d’Italia è stato progettato dal Parco archeologico di Paestum con supporto dell’Istituto superiore per la conservazione il restauro (Iscr) del Mibact e di esperti della Soprintendenza Pompei.
Il progetto prevede la rimozione dei depositi superficiali, il trattamento erbicida e l’estirpazione manuale delle piante, un trattamento biocida per eliminare le colonie di microorganismi, la rimozione di precedenti stuccature e una nuova stuccatura di protezione.
Tra i problemi più seri che riguardano la conservazione del tempio di Nettuno c’è la crescita di piante che crescono sul monumento e che rischiano di danneggiare le pietre millenarie.
Tra le altre cause del degrado, poi, ci sono la mancanza di manutenzione degli elementi lapidei e la fessurazione della copertina superiore. Problemi si registrano anche nei tre strati di materiali differenti che ricoprono la parte alta del tempio: presenti rigonfiamenti e fessurazioni sono una continua minaccia per gli elementi architettonici.
Oltre agli interventi di restyling vero e proprio il “Progetto Nettuno” prevede anche misure per migliorare la fruizione del monumento.
“L’autonomia conferita dalla riforma Franceschini al Museo di Paestum ci aiuta in questo” – afferma il direttore Gabriel Zuchtriegel – ma è comunque una grande sfida, anche per gli importi elevati: trovare uno sponsor che ci affianca in questi lavori sarebbe ottimo. Mentre prima i fondi non arrivavano, adesso siamo noi a decidere come e dove investire “.
Tra le priorità del Parco archeologico di Paestum c’è anche e ovviamente la ricerca. Proprio sul tempio di Nettuno, il Parco archeologico insieme all’Università Federico II di Napoli aveva organizzato lo scorso maggio un convegno internazionale per fare il punto della situazione e presentare nuove ricerche. Adesso gli organizzatori stanno lavorando sulla pubblicazione degli atti.
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