Certe storie sono fatte per essere raccontate, hanno in sé un richiamo a cui non è possibile resistere. Ed è così che pochi giorni fa la Casa del Cinema di Roma ha presentato l’anteprima del film-documentario di Tommaso Santi intitolato Restaurare il cielo, dedicato al restauro di uno dei tesori dell’umanità: la Basilica della Natività di Betlemme.
Il docu-film, che nello scorso novembre è stato anche selezionato per il prestigioso International Documentary Film Festival di Amsterdam, racconta passo dopo passo la storia delle complesse operazioni di restauro della Basilica della Natività a Betlemme e del cantiere di artigiani che, con vecchie e nuove tecnologie, sta riportando alla luce le meraviglie di un luogo da sempre al centro della storia.
Inserita dall’UNESCO nella lista dei beni patrimonio mondiale dell’umanità, la Basilica è stata edificata in epoca costantiniana e poi ricostruita nel VI secolo dall’imperatore Giustiniano, attraversando tutta la storia della Palestina e resistendo ad invasioni, guerre, dominazioni. Tuttavia i suoi più grandi nemici si sono rivelati essere l’incuria e l’abbandono i quali, assieme alle infiltrazioni d’acqua, hanno compromesso gravemente l’edificio rendendo necessario un imponente restauro. Per questo motivo, nel 2010 il Governo Palestinese ha commissionato uno studio preliminare del monumento, compiuto da un gruppo di studiosi coordinati dall’Università di Ferrara e da alcuni ricercatori dell’Università di Siena. Dalla ricerca sono emersi importanti dati che hanno consentito di ricostruire in maniera puntuale la genesi dell’edificio religioso. Dopo questa prima fase di studio, l’Autorità palestinese ha indetto un bando di gara internazionale che è stato vinto da un’eccellenza italiana, la Piacenti S.p.A. di Prato.
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