Dopo quattro anni di lavori, tornano a risplendere le due monumentali facciate della Reggia di Caserta lunghe 250 metri, quella rivolta alla piazza d’Armi, l’ingresso al palazzo, e quella rivolta al parco, realizzate in laterizio e travertino. Completati i lavori di restauro anche delle facciate interne del palazzo reale, finanziati con fondi europei: smontati, con i ponteggi che ingabbiavano il complesso vanvitelliano, eliminate le transenne installate lungo tutto il perimetro nel 2012, dopo una serie di crolli di pietre. I lavori di restauro, articolati in tre lotti eseguiti da aziende italiane specializzate e riconosciute come eccellenze nel settore, sono durati complessivamente 2 anni e mezzo e hanno investito una superficie di circa 74.000 metri quadrati. Grazie ai lavori di pulizia e restauro si torna ad apprezzare la bicromia originaria della composizione architettonica dei prospetti anche di due interi cortili e di due fronti degli altri due: il palazzo, infatti, ha pianta rettangolare con quattro cortili interni. La sua costruzione cominciò nel 1752 su progetto di Luigi Vanvitelli: alla sua morte la direzione dei lavori passò poi prima al figlio Carlo Vanvitelli per proseguire sotto la guida di altri architetti fino al 1847. I principali danni rilevati nelle facciate sono da attribuire alle infiltrazioni d’acqua tra i materiali lapidei, spesso provocato dalla presenza di grappe o chiodi metallici che nel corso degli anni si erano ossidati e dalle radici della vegetazione infestante che ha lentamente provocato il distacco di frammenti, oltre che la presenza di muschi e licheni anneritisi, anche a causa di vari agenti inquinanti.
La pulizia ha restituito l’originale colore all’edificio. Giovedì 24 novembre il direttore della Reggia di Caserta, Maurio Felicori, e il soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio di Caserta e Benevento, Salvatore Buonomo, presentano i restauri della “reggia riscoperta”. Il primo e secondo lotto funzionale è stato eseguito da Research consorzio stabile di Napoli, mentre il terzo lotto funzionale è stato attuato da Consorzio Integra-Csma società cooperativa, Cobar spa, Tecno In spa, Dismat srl, e Piacenti spa. (Antonio Ferrara)
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