La voce del popolo – Restaurare il cielo al Paolo VI

Negli spazi del Centro pastorale di via Calini a Brescia è visitabile sino al 17 novembre l’esposizione che documenta i lavori di restauro in corso alla basilica della Natività a Betlemme.

Il luogo in cui tutto è nato, la culla del cristianesimo, ma anche il terreno di tanti scontri e di tante incomprensioni, la basilica della Natività a Betlemme, necessitava di un complesso e globale intervento di restauro. Ne avevano bisogno le coperture, il tetto a capriate, le superfici murarie, i mosaici, e l’ingresso con la sua porta in legno del XIII secolo. E così quello che in una terra dei mille conflitti (politici, religiosi e culturali) sembrava impossibile, nel 2010, con la creazione di un bando internazionale, è diventato realtà, con l’assegnazione dello studio preliminare a un gruppo multidisciplinare coordinato dal Consorzio Ferrara Ricerche che fa capo all’Università di Ferrara restauro. Nel 2013, poi, il governo palestinese ha promosso gli interventi di restauro al complesso, affidando l’esecuzione dei lavori è stata affidata alla Piacenti, una spa di Prato, sempre sotto la supervisione universitaria.

E così un cantiere di restauro come quello della Basilica di Betlemme ha finito col mettere in moto un mondo perché occorrevano conoscenze e competenze nei campi più diversi. Dal 2013 ad oggi, hanno già lavorato nel cantiere oltre ai tecnici della Piacenti – 169 tra partner, collaboratori, subcontractor e consulenti ed oltre 50 aziende. Si sono trovati a lavorare insieme persone diverse per nazionalità, per cultura, per religione, per competenze professionali, dal professore universitario al muratore, come avveniva nel cantiere medioevale di una cattedrale.

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