Dieci lunghi anni di duro lavoro ma anche di grandi soddisfazioni e di scoperte sensazionali. Sta per terminare la lunga e delicata opera di consolidamento e restauro dei ‘legni’ che compongono l’edificio ligneo ipogèo in legno di quercia risalente al secondo secolo a.C., ritrovato nel 2006 durante gli scavi per la costruzione del nuovo casello autostradale del Frizzone, resa possibile grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Un reperto archeologico di straordinario valore che rappresenta un unicum in Italia per il livello di conservazione e che il prossimo autunno sarà collocato all’interno del museo archeologico ed etnografico Athena di via Carlo Piaggia.
Si tratta di una capanna a forma di rettangolo con i lati di 4 e 5 metri di cui è rimasta in ottimo stato di conservazione la parte interrata, alta circa un metro e mezzo, che riporta una gradinata su di un lato. La capanna faceva parte di un piccolo villaggio e con tutta probabilità fu costruita da liguri che si erano integrati con la colonia latina di Lucca. Al suo interno sono stati ritrovati resti di granaglie per cui è molto probabile che la struttura svolgesse la funzione di granaio. L’edificio ligneo è stato costruito con la tecnica Blockau (o alternis trabibus, con terminologia vitruviana) che prevede che i tronchi o travi siano sovrapposti orizzontalmente fino a formare delle pareti, con l’aggancio ottenuto agli angoli, dove vengono ricavate delle connessioni che permettono l’incasso e l’irrigidimento della struttura.
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