Prendendo in esame la chiesa dal punto di vista storico, cronologico e delle modifiche subite dall’edificio nel corso dei secoli, si riscontra una sostanziale difficoltà nel reperimento di fonti certe. Le prime notizie risalgono al 1474: nel 1596, infatti, una notizia indiretta si riferisce all’esistenza di un documento che data la consacrazione dell’altare maggiore al 1474.Nel 1585 si hanno le prime descrizioni della chiesa: essa era costituita da un’aula coperta a volte, e conteneva una pregevole decorazione parietale. Tra il 1625 e il 1627 venne edificato il nuovo campanile (quello attuale) a sud della chiesa: da alcuni documenti si evince che in quest’epoca la chiesa era a tre navate, tutte voltate, come il presbiterio e la sacrestia.
Dal 1748 in poi la chiesa fu oggetto di diversi interventi di restauro che si completarono nel 1773 con la costruzione di altre due navate laterali e la realizzazione di un impianto decorativo barocco (eseguito nel 1733, come attesta un’iscrizione posta sull’arco). Nel 1920 vennero alla luce dei frammenti affrescati tardo quattrocenteschi nella controfacciata e ai lati dell’arco trionfale.
La chiesa venne riconsacrata nuovamente 1933 sul luogo della precedente costruzione. Nel portico sono state poste due statue del Settecento provenienti dall’altare maggiore della vecchia chiesa, opere del rinomato scultore Antonio Giuseppe Sartori. All’interno si possono ammirare i notevoli affreschi del pittore Lucilio Grassi, risalente alla prima metà del XIX secolo, e le interessanti statue bronzee di Giuseppe Romanelli.
DESCRIZIONE DELLE FASI DEL RESTAURO
Nell’ambito dei lavori di restauro della chiesa di S. Giacomo a Grigno sono stati eseguiti dei saggi stratigrafici sulle volte e sui costoloni dell’aula della chiesa. Queste indagini hanno rivelato le presenza di ulteriori strati di imbiancature, sotto i quali è stata rinvenuta una decorazione a calce, estesa su tutta la superficie del soffitto voltato. costoloni sono dipinti a finti conci in pietra di colore marrone; le volte presentano cornici perimetrali rossastre con luci e ombre, che racchiudono le specchiature delle volte grigie-azzurre.
Si è ritenuto pertanto opportuno eseguire un intervento di descialbatura completa e restauro delle volte, al fine di recuperare la decorazione originaria. Il progetto di intervento ha previsto l’impiego di piccoli attrezzi meccanici quali martellini, raschietti, spatole, bisturi e piccoli apparecchi elettrici rotativi muniti di spazzole e testine in gomma abrasiva. Nelle zone in cui la rimozione di questo strato si è rivelata particolarmente problematica, e nei soli casi in cui venisse messa a rischio la materia originale, si è provveduto a lasciare i residui dello strato di scialbo mediante adeguato ritocco pittorico.
Sono state successivamente eseguite idonee operazioni di consolidamento degli intonaci mediante iniezione di malta pozzolanica e stuccatura delle parti mancanti. Relativamente al restauro dell’affresco intelato nel sovrapporta in facciata, è stato necessario asportare la tela dalla superficie dipinta avendo cura di non danneggiare la stessa.
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